Un teatro civile che sa di terra e di pane, che parla di cascine, rivoluzioni e campi di grano: è il teatro ecologico di Elena Guerrini, cantastorie del terzo millennio che non risparmia le contraddizioni sul declino dell’oggi, invitando a riflettere sulla prepotenza delle macchine, il danno delle monocolture, le cementificazioni selvagge e la vita ridotta a merce. Tra stornelli, proverbi e ricette della nonna, ci parla della natura che fu, di locale e globale, della scomparsa delle api, dei semi fatti in casa e scambiati tra ortolani e di quelli delle multinazionali dell’agribusiness, dei nani da giardino e delle strade bianche.
Orti Insorti è un ritorno alle origini agresti, un manifesto della nuova civiltà contadina, una piacevole occasione per riannodare il legame spezzato con la natura e riflettere su come rispettare l’ambiente, inquinare un po’ meno e coltivare ciò che mangiamo.
Prima dello spettacolo, riconoscimento all’orto più bello.
E dopo lo spettacolo, minestrone per tutti! Naturalmente con gli ortaggi di Lase e Drenchia.