Per te che hai un’immaginazione sconfinata
di Fernando Marchiori
I confini che dividono gli Stati sono facili da riconoscere, sono segnati sulle carte geografiche, si studiano a scuola, si vedono quando li attraversiamo (ti è capitato?) in auto o in treno – in aereo e in nave no, perché il cielo e il mare (come l’immaginazione) non hanno confini, anche se siamo riusciti a dividere anch’essi a spicchi e strisce che si controllano con i radar e i satelliti (per l’immaginazione ci sono strumenti più sofisticati: ci hai mai pensato?).
Fino a non molti anni fa, la frontiera che divideva in due il Vecchio continente dai tempi della Seconda guerra mondiale – da una parte l’Europa dell’Est, dall’altra l’Europa dell’Ovest (strano vero? prova a chiedere ai tuoi nonni!) – passava proprio al confine orientale dell’Italia e attraversava la città di Gorizia (l’hai trovata sulla carta geografica? Ecco, esattamente lì). L’attraversava proprio, impedendo gli scambi, separando le persone, dividendo strade e quartieri.
Da lì, da quella rete oggi fortunatamente demolita, comincia la storia di Berta, la scimmietta che sfugge al controllo dei ragazzini con cui vive come un animale domestico e salta di là. La ricerca di Berta, attraversando luoghi diversi e situazioni impreviste, porta Anita e Giulio a scoprire e a interrogarsi su altri confini, oltre a quelli geografici e linguistici. Confini meno definiti, che tutti incontriamo però, prima o poi, perché corrono fuori e dentro ciascuno di noi.
Anche dentro di te: ne hai già trovato qualcuno? L’hai oltrepassato?
Per esempio i confini tra i sentimenti, le età, i sogni e la realtà; quelli tra i paesaggi, le stagioni, il passato e il presente; quelli tra gli esseri viventi, umani e animali. Confini da riconoscere, da percorrere, da superare. A volte semplicemente guardandosi negli occhi.
Ma negli occhi di un animale hai mai guardato davvero? C’è un segreto nello sguardo delle bestie, un segreto che ci riguarda perché ci fa intuire qualcosa del mondo al quale anche noi appartenevamo. Per questo quando incontriamo gli occhi di un animale possiamo vedere in quello sguardo noi stessi e insieme, di riflesso, qualcosa di ciò che vede lui, di ciò che è oltre noi.
È un confine che non si finisce mai di percorrere, perché ci pone delle domande, ci fa riflettere e si lascia superare solo da una sconfinata immaginazione.
Buon viaggio!