sabato 25 gennaio 2020
Kulturni Center L. Bratuž
ore 20.45
FABIANA IACOZZILLI | CrAnPi
La classe
un docupuppets per marionette e uomini
uno spettacolo di Fabiana Iacozzilli | CrAnPi
collaborazione alla drammaturgia Marta Meneghetti, Giada Parlanti, Emanuele Silvestri
collaborazione artistica Lorenzo Letizia, Tiziana Tomasulo, Lafabbrica
performer Michela Aiello, Andrei Balan, Antonia D’Amore, Francesco Meloni, Marta Meneghetti
scene e marionette Fiammetta Mandich
luci Raffaella Vitiello
suono Hubert Westkemper
fonico Jacopo Ruben Dell’Abate
assistenti alla regia Francesco Meloni, Silvia Corona, Arianna Cremona
La classe – un docupuppets per marionette e uomini indaga la relazione tra l’infanzia e il nostro divenire adulti: cosa ciascuno di noi è in grado di diventare a partire dalle esperienze negative dell’infanzia?
La performance è basata sulle interviste ai compagni di scuola della regista Fabiana Iacozzilli.
I ricordi della rigida educazione dell’Istituto delle Suore della Carità diventano marionette abilmente animate da cinque performer. Le registrazioni vocali dei compagni di classe della regista fanno da sfondo alle azioni degli esserini manipolati sulla scena, disegnando un mondo sospeso tra un reale documentario e un altro onirico, tra l’età adulta e l’infanzia.
Un progetto che parte da un’esigenza personale fortissima, nel tentativo di ricostruire un passato frammentato alla ricerca di un senso. Un lavoro in cui si vuole evitare l’effetto “amarcord” o la facile denuncia ma che vuole essere una testimonianza, uno strumento d’indagine alla ricerca di quella spiritualità che forse è ancora presente in alcuni di noi.
Ne “La classe” messa in scena dalla regista romana c’è anche la necessità di fare i conti con quel passato: Iacozzilli ha pescato a piene mani nella propria biografia di bambina riesumando fatti e persone di trent’anni fa; ha aperto una piccola porta dietro la quale si celava un antro misterioso, quella stanza dell’infanzia e della memoria tanto cara proprio a Kantor. Si è immersa in una terza dimensione, infantile, riemergendo con una storia toccante e sincera, dando vita a uno spettacolo che già alla prima replica è un piccolo capolavoro; passaggio prezioso di una carriera più che decennale, meteora rara nel panorama teatrale nazionale e soprattutto romano per l’uso che fa del teatro di figura.
Andrea Pocosgnich, teatroecritica
Spettacolo vincitore Premio della Critica/Anct 2019; Premi UBU 2019: miglior progetto sonoro, finalista come miglior spettacolo, migliore regia, miglior scenografia, miglior disegno luci; vincitore in-Box 2019; selezione L’Italia dei Visionari – Kilowatt Festival 2019; vincitore del bando di residenze interregionali CURA 2018; finalista Teatri del Sacro 2017; finalista Premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche Dante Cappelletti 2018.